del 30 gennaio 2018
Alla scoperta del movimento di Comunione e Liberazione con un'intervista ad Aldo Ferretti!
Aldo fa parte del movimento di Comunione e Liberazione da quando aveva 10 anni. Lo incontro una sera per una breve intervista. I suoi nonni sono di Milano e hanno conosciuto fin da giovani questo movimento. Aldo fa un’esperienza di vacanza durante l’estate del ’76 con la comunità, mentre i suoi nonni lavorano a Jesolo. L’esperienza non era ancora diffusa a San Donà. La comunità in oratorio è stata fondata da don Riccardo Michielan nel 1977.
Decido di fargli una prima e semplice domanda:
Come Nasce CL?
CL nasce a seguito della decisione di don Giussani di abbandonare l’insegnamento in seminario per andare a insegnare religione nelle scuole superiori, in mezzo ai giovani. Si era accorto che il popolo cristiano era tale solo formalmente. Era commosso dall’esperienza umana di Leopardi, ateo, ma profondamente religioso per il suo senso del “mistero”. Giacomo aveva una domanda infinita. Giussani riteneva che il mistero fosse il punto di partenza dell’esistenza umana per scoprire l’infinito desiderio di senso, giustizia e bellezza a cui aspira l’uomo.
A scuola, don Giussani inizia a sfidare i suoi studenti. A quell’epoca vi erano correnti di pensiero marxiste, anche fra i professori, regnava il pregiudizio. Lo stesso Giussani ricorda che in una delle sue prime lezioni, uno studente dice: “Non abbiamo niente da spartire con Lei, non vogliamo ascoltarla”. La risposta di Giussani ha del sorprendente: “Sono qui per verificare se quello che io dico corrisponde a quello che tu cerchi”.
Nelle sue lezioni inizia a parlare di cuore, ridestando l’esperienza umana, chiede ai suoi alunni cos’è l’uomo e cosa desidera. Tra le tante iniziative didattiche, parlava di autori non credenti. Decide anche di portare in classe la musica classica.
“Lo scopo di Giussani non era quello di fondare un movimento” – puntualizza Aldo – “ma di dimostrare che Cristo risponde alle domande dell’uomo e che la ragione è fatta per riconoscere questo e che non è in contrapposizione alla Fede”.
Il movimento nasce quando un gruppo di studenti, affascinati dalla sua figura, iniziano a diventargli amici. Ciò che egli dice, colpisce diverse persone. Il rapporto di amicizia che nasce da loro costituisce la prima vera comunità di CL.
“Il movimento dimostra che l’uomo diventa ancora più sé stesso grazie alla Chiesa. Questa può coesistere con il luogo di lavoro, come le fabbriche ampiamente diffuse a quel tempo nel milanese, nella scuola, in famiglia”.
– conclude Aldo.
Che ruolo ha CL in oratorio?
Non c’è un compito preciso (cinema, calcio, banda…). È una storia esistente, un’esperienza comunitaria di persone che vivono il loro cammino di Fede in un luogo, l’oratorio, che rappresenta la storia di una comunità nata e cresciuta qui. E’ una realtà, quella di CL, che è in relazione con tutte le persone che la animano. Queste persone, mentre camminano, diventano lievito insieme a tutte le altre realtà, mediante la cosiddetta “Collaborazione dei carismi” di cui parla il nostro direttore don Massimo Zagato, ed è utile anche a tutta la comunità locale. Attraverso la “Scuola di Comunità”, che consiste nella lettura dei testi scritti di Giussani, CL fa catechesi.
Che ruolo ha CL nel territorio, in particolare nella zona di San Donà di Piave?
Il movimento, nell’area del sandonatese, decide di scendere in piazza a febbraio 2018 con la mostra “Giotto a San Donà”. Il fatto che la mostra si tenga in Piazza Indipendenza conferma la vocazione di Giussani, ovvero quella di rendere il Cristianesimo vivo in mezzo a tutti. Inoltre, mediante l’associazione culturale “Eraclea Viva”, CL porta avanti negli anni l’organizzazione di conferenze, incontri, dibattiti e presentazioni di libri.
Per concludere, chiedo ad Aldo un’ultima domanda.
Cosa propone CL a livello giovanile?
Gli studenti delle superiori che fanno parte di CL sono riuniti nella comunità di GS (Gioventù Studentesca). CL organizza esercizi spirituali proprio per loro. Localmente, i ragazzi studiano assieme alcuni pomeriggi, si trovano a mangiare e a discutere con momenti di catechesi.
È proprio attraverso i giovani che Giussani si accorge della nascita di un vero e proprio movimento, in particolare quando scopre che alcuni suoi alunni vivevano un’esperienza cristiana ma non uscivano allo scoperto. Durante un’assemblea di istituto, uno studente si alza in piedi e inizia l’intervento così: “Noi cristiani…” Proprio in quel momento Giussani si rende conto che è nato qualcosa di importante.
Autore: Giandomenico Giando Odorisio
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